Il Dies irae è una sequenza in lingua latina, molto famosa, attribuita a Tommaso da Celano.
Dies Irae originale su Youtube:
http://www.youtube.com/watch?v=-fMHms5Cvsw
Dies Irae di W. A. Mozart:
http://www.youtube.com/watch?v=pqaARDsiJv4&feature=relatedDies
Dies Irae di Giuseppe Verdi:
http://www.youtube.com/watch?v=pW1Uc-grcMs&feature=endscreen&NR=1
Sono in molti a ritenerla una composizione poetica medievale tra le più riuscite.
C'è un salto di stile rispetto al latino classico: il ritmo è accentuativo e non quantitativo, e i versi sono rimati con rima baciata (AAA, BBB, CCC) ad eccezione delle ultime due strofe. Il metro è trocaico.
Descrive il giorno del Giudizio finale di Dio, l'ultima tromba che raccoglie le anime davanti al trono di Dio, dove i buoni saranno salvati e i cattivi condannati al fuoco eterno dell'Inferno.
Il Dies irae è una delle parti più note del requiem e quindi del rito per la messa esequiale previsto dalla liturgia per la messa di rito tridentino.
Compare anche nella Liturgia delle Ore (come inno alternativo per l'ultima settimana del tempo ordinario) in una versione riveduta, che tiene conto dell'illegittimità dell'identificazione da parte dell'esegesi medievale della figura di Maria Maddalena con la penitente pentita.
Probabilmente l'ispirazione dell'inno è biblica: sembra infatti tratto dalla versione latina della Vulgata del libro del Profeta Sofonia 1,15-16:
"Giorno d'ira quel giorno, giorno di angoscia e di afflizione, giorno di rovina e di sterminio, giorno di tenebre e di caligine, giorno di nubi e di oscurità, giorno di squilli di tromba e d'allarme sulle fortezze e sulle torri d'angolo".
Versione latina del passo di Sofonia:
Dies irae, dies illa, dies tribulationis et angustiae, dies calamitatis et miseriae, dies tenebrarum et caliginis, dies nebulae et turbinis, dies tubae et clangoris super civitates munitas et super angulos excelsos.
Dies Irae, dies illa solvet saeclum in favilla: teste David cum Sybilla. Quantus tremor est futurus, Tuba, mirum spargens sonum Mors stupebit et natura, Liber scriptus proferetur, Judex ergo cum sedebit, Quid sum miser tunc dicturus? Rex tremendae majestatis, Recordare, Jesu pie, Quaerens me, sedisti lassus, Juste judex ultionis, Ingemisco, tamquam reus, Qui Mariam absolvisti, Preces meae non sunt dignae, Inter oves locum praesta, Confutatis maledictis, Oro supplex et acclinis, Lacrimosa dies illa, Judicandus homo reus. Pie Jesu Domine, |
Il giorno dell'ira, quel giorno che dissolverà il mondo terreno in cenere come annunciato da Davide e dalla Sibilla. Quanto terrore verrà La tromba diffondendo un suono stupefacente La Morte e la Natura si stupiranno Sarà prodotto il libro scritto E dunque quando il giudice si siederà, In quel momento che potrò dire io, misero, Re di tremendo potere, Ricorda, o pio Gesù, Cercandomi ti sedesti stanco, Giusto giudice di retribuzione, Comincio a gemere come un colpevole, Tu che perdonasti Maria di Magdala, Le mie preghiere non sono degne; Assicurami un posto fra le pecorelle, Una volta smascherati i malvagi, Prego supplice e in ginocchio, Giorno di lacrime, quello, Il peccatore per essere giudicato. Pio Signore Gesù, |