Vangelo secondo Matteo 27,32-50
[32] Mentre uscivano, incontrarono un uomo di Cirène, chiamato Simone, e lo costrinsero a prender su la croce di lui.
[33] Giunti a un luogo detto Gòlgota, che significa luogo del cranio,
[34] gli diedero da bere vino mescolato con fiele; ma egli, assaggiatolo, non ne volle bere.
[35] Dopo averlo quindi crocifisso, si spartirono le sue vesti tirandole a sorte.
[36] E sedutisi, gli facevano la guardia.
[37] Al di sopra del suo capo, posero la motivazione scritta della sua condanna: "Questi è Gesù, il re dei Giudei".
[38] Insieme con lui furono crocifissi due ladroni, uno a destra e uno a sinistra.
[39] E quelli che passavano di là lo insultavano scuotendo il capo e dicendo:
[40] "Tu che distruggi il tempio e lo ricostruisci in tre giorni, salva te stesso! Se tu sei Figlio di Dio, scendi dalla croce!".
[41] Anche i sommi sacerdoti con gli scribi e gli anziani lo schernivano:
[42] "Ha salvato gli altri, non può salvare se stesso. È il re d'Israele, scenda ora dalla croce e gli crederemo.
[43] Ha confidato in Dio; lo liberi lui ora, se gli vuol bene. Ha detto infatti: Sono Figlio di Dio!".
[44] Anche i ladroni crocifissi con lui lo oltraggiavano allo stesso modo.
[45] Da mezzogiorno fino alle tre del pomeriggio si fece buio su tutta la terra.
[46] Verso le tre, Gesù gridò a gran voce: "Elì, Elì, lemà sabactàni?", che significa: "Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?".
[47] Udendo questo, alcuni dei presenti dicevano: "Costui chiama Elia".
[48] E subito uno di loro corse a prendere una spugna e, imbevutala di aceto, la fissò su una canna e così gli dava da bere.
[49] Gli altri dicevano: "Lascia, vediamo se viene Elia a salvarlo!".
[50] E Gesù, emesso un alto grido, spirò.